Nato a Napoli il 20 ottobre 1975, dopo l'addio al Napoli di Maradona è restato legato la calcio grazie a Zdenek Zeman. Giornalista e zemaniano cerca di raccontare questo sport con il 4-3-3
Partita nel segno di Zeman, Pescara-Juve Stabia. La squadra del Boemo gioca una partita da goleada, solo la fortuna salva le vespe di Pochesci che ammette – <<È un 2-2 che va stretto al Pescara>> – non solo per gli errori sotto porta del tridente biancoazzurro, ma anche per il gol incomprensibilmente annullato dall’arbitro. Una partita che poteva avere un altro epilogo per gli uomini di Zeman, ma nonostante tutto e per il poco tempo avuto dal tecnico di Praga, si sono visti tante idee zemaniane, addirittura gol da calcio di inizio con lo storico schema 0-8-2 eseguito anche dal Napoli di Spalletti. Infatti Zeman ammette – <<Per quello sono contento, lo provo da vent’anni e ho fatto pochi gol!>> – accennando un sorriso che non cancella l’amarezza per il risultato beffardo.
Dopo la conferenza di presentazione a Pescara, abbiamo chiesto a Zeman del suo schema da calcio di inizio fatto dal Napoli di Spalletti.
Ha fatto il giro del mondo la foto del lo schema da calcio di inizio, fatto dal Napoli di Spalletti, che è praticamente il suo. Ci racconta come e quando nasce?
Zeman e il suo schema da calcio di inizio eseguito dal Napoli di Spalletti
“Lo hanno fatto in tanti, poi bisogna vedere se sanno perché lo fanno. È difficile spiegare, ma comunque ho sempre visto che durante il calcio di inizio i giocatori delle due squadre sono giù ad allacciarsi le scarpe o a guardare i parenti in tribuna e quindi bisogna subito approfittare dell’impreparazione in quel momento dell’avversario. Bisogna buttarsi tutti approfittando degli spazi liberi e poi è anche per far spaventare l’avversario che si sente immediatamente aggredito. Lo faccio fare alle mie squadre dalle giovanili del Palermo e abbiamo fatto anche un pò di gol, uno ne facemmo pure con la Salernitana venti anni fa o forse più.”
È stato il giorno del ritorno di Zeman a Pescara. È spuntato un curioso particolare all’Hotel Ekk. L’auto di Zeman targata 4-3-3
Ormai è storia nota a tutta l’Italia calcistica, il legame di Zeman con il suo modulo insostituibile. Ovviamente stiamo parlando del mitico 4-3-3, modulo mai tradito e mai rinnegato. Oggi al termine della presentazione all’Ekk Hotel di Pescara, un curioso particolare è stato notato e condiviso dai giornalisti presenti. L’auto di Zeman, la nuova volkswagen id 3 rigorosamente targata 4-3-3. Il post con foto è apparso sulla famosa pagina dedicata al Maestro Boemo, GruppoZeman.com.
L’attesa è finita, Zeman Ter a Pescara è questione di ore. Il Maestro Boemo è atteso domani in mattinata per i dettagli.
Manca una manciata di ore e l’attesa di molti tifosi e amanti del Boemo, che avevano perso le speranze di rivederlo in panchina, finirà. Zeman Ter è in dirittura di arrivo, Sdengo è atteso domani mattina a Pescara per la firma con la società. Alle 15 è anche previsto il suo primo allenamento, dopo il quale dovrebbe esserci la presentazione, ma è ancora tutto da confermare. Le conferme sono arrivate poco fa in un diretta telefonica con Sebastiani a Rete8, ecco di seguito alcune sue parole.
“Zeman non ha certo bisogno di presentazioni, non ho nessun problema con lui, accetto la scelta di Delli Carri. Per me questa squadra è forte e mi sarebbe andato bene chiunque avrebbe ridato linfa a questo gruppo che non è mai stato davvero dominato sul campo da nessuno”
Secondo Massimo Profeta, di Rete8 Sport, Zeman sarebbe in pole per ritornare sulla panchina del Pescara. I dettagli nel video di Rete8.
A Pescara, racconta Rete8, avanza Zeman. Secondo le indiscrezioni raccolte da Massimo Profeta, il Boemo avrebbe addirittura incontrato il Ds Delle Carri per dare con entusiasmo la sua disponibilità a tornare sulla panchina del Delfino. Ad oggi ancora nessuna smentita, quindi il popolo zemaniano può sognare il ritorno nella piazza del miracolo del 2011-2012. Questa volta subentrerebbe in Lega Pro, dove l’anno scorso sfiorò un altro miracolo con il Foggia, dove militava l’attuale ala biancazzurra Davide Merola, che il Boemo definì il nuovo Baiano.
Come spiega Rete8 Sport, per l’attuale tecnico Colombo sarà decisiva la prossima trasferta. Sabato 25 febbraio infatti, il Pescara sarà ospite dell’Audace Cerignola. A quanto pare non basterà un pareggio a Colombo per salvare la panchina.
L’ultima apparizione di Sinisa Mihajlovic è stata alla presentazione dell’autobiografia di Zeman “La Bellezza Non Ha Prezzo” a cura di Andrea Di Caro. L’allenatore serbo si era presentato a sorpresa alle spalle del boemo che non ha saputo nascondere la sua emozione.
Roma 1 dicembre 2022, Zdenek Zeman si accinge a parlare della sua biografia, incalzato da Andrea Di Caro, quando alle sue spalle a sorpresa appare un magrissimo Sinisa Mihajlovic. Non è voluto mancare, nonostante le sue condizioni di salute, alla prima uscita del suo amico e stimato allenatore boemo in promozione del suo ultimo libro. Queste le parole più significative di Sinisa Mihajlovic alla libreria Libraccio di Roma:
“Non ha vinto trofei sul campo ma in realtà ha vinto molto più di quelli che hanno vinto. Ha valorizzato tanti giocatori, facendo divertire i tifosi e portando qualcosa di nuovo in Italia. Prima del suo arrivo in Serie A si giocava per non perdere, dopo le cose sono cambiate. Ha lasciato un segno”
L’ULTIMO BACIO
Era venuto da solo, con le sue gambe a fare una sorpresa al Boemo Zeman e ad omaggiarlo con la sua presenza… Riposa in pace Sinisa 🙏🏼💔
La foto dell’ultimo bacio di Mihajlovic a Zeman di Salvio Imparato (gruppozeman e zemaniano.com)
Eri venuto da solo, con le sue gambe a fare una sorpresa al Boemo e ad omaggiarlo con la tua presenza. Molto provato dalla malattia, ma sembrava una fase obbligata delle cure, che tutto sarebbe tornato a posto presto ed ero felice di essere riuscito ad immortalare questa bellissima immagine ed ascoltare le tue parole… Addio Sinisa così come mi hai emozionato così mi addolora questa bruttissima notizia. Riposa in pace
L’interesse dell’Acr Messina è concreto. Sciotto vuole portare il duo Zeman e Pavone sulle rive dello stretto. Ma il Boemo è ancora scottato da come è finita l’avventura con il Foggia.
All’Acr Messina il sogno e la voglia di portare Zeman e Pavone in città sembrano grandi. L’interesse è davvero concreto e già una parte della piazza sogna, tant’è che è spuntata una lettera per il tecnico di Praga. I diretti interessati hanno già ha avuto la proposta, ma pare che Zeman abbia declinato. È ancora troppo scottato per come è finita la sua avventura a Foggia e vorrebbe riflettere bene per allontanare lo scetticismo e la paura di ritrovarsi, dopo i soliti proclami, in una situazione simile a quella vissuta con Canonico.
Zeman non vuole più sbagliare e non vuole fidarsi dei facili entusiasmi che finiscono poi per dissolversi. Nelle sua storia se ne contano tanti e quindi spetta a Sciotto mostrare intenzioni serie e un programma chiaro su come vuole fare calcio per convincere il Boemo e anche Pavone. Perché una cosa è certa il duo di Zemanlandia è più unito che mai a continuare insieme, la voglia di ricreare quello che fu è aumentata, ma c’è bisogno di una società seria e carta bianca.
Il futuro di Zemanlandia passa per l’asse Zeman-Foggia-Pescara, sembra esserci una scadenza dopo la quale il Boemo sarà libero di scegliere.
A breve sapremo come finirà l’enigma Zeman-Foggia-Pescara. Se il Pescara è davvero interessato ad avere Zeman sulla panchina dovrà attendere ancora 10 giorni. Questo è il termine con il quale Zeman, se dovessero allungarsi i tempi per il passaggio di consegne alla proprietà del Foggia, può decidere di firmare con un altro club. Il boemo è in parola con Pavone e il gruppo Fortore di Salandra. Il gruppo ha formalizzato in queste ore, l’offerta a Canonico e alla Pintus. L’intenzione è di rilevare i Satanelli con alla guida lo storico duo di Zemanlandia, autore di un’ottima stagione in base all’organico messo a disposizione.
La soluzione del rebus Zeman-Foggia-Pescara, passerà per questi 10 giorni in cui il tecnico di Praga si è promesso al suo fidato Ds e ai nuovi possibili acquirenti. Non è certo che il Pescara vorrà attendere ancora e il rischio per Zeman di restare senza panchina è alto. Ma si sa, per il Muto la parola data è sacra.
Ideato da Caktus & Maria Artwork, il murales dedicato a Zeman diventa già un oracolo. Complice la vittoria dei Satanelli ad Avellino per 1-2, che porta il Foggia alla fase nazionale dei Play Off.
L’immagine è stata segnalata dal famoso e storico imitatore di Zeman, Stefano Bucci, alla pagina GruppoZeman.com . È apparsa originariamente sulla pagina Voce Di Foggia. La foto ritrae due tifosi inginocchiati in prrghiera davanti al murales dedicato a Zeman.
Insomma Zeman a 75 anni non è stanco di riscrivere la sua storia con il Foggia e diventare monumento della città e del calcio italiano. Nella notte in cui Carlo Ancelotti raggiunge la sua quinta e storica finale di Champions, nel sud e nelle categorie inferiori, quasi dimenticate, il Boemo sta scrivendo pagine e compiendo gesta che meriterebbero la stessa attenzione, se non di più, dedicata a Re Carlo. Se si vuole salvare il salvabile del calcio italiano non c’e esempio migliore, da mettere in risalto e trasmettere ai giovani, del Foggia 2021/22 di Zdenek Zeman.
Consueta conferenza stampa pre partita di Zdenek Zeman. Il Boemo tiene alta la tensione, in vista della trasferta contro la Vibonese.
Quella di domani sarà una partita ricca di insidie. Si rischiano cali di tensione?
«Queste sono partite pericolose – sentenzia Zeman – dove si va convinti di vincere facile. L’atteggiamento della squadra avversaria è spesso molto difensivo e noi abbiamo sempre problemi con chi si chiude. Dobbiamo cercare di stare al meglio per trovare le soluzioni giuste»
Sono tutti disponibili?
«Ci manca Ferrante, che in settimana ha accusato dolori al bicipite e dobbiamo controllare in che stato sarà la prossima settimana»
Come sta l’autostima del gruppo?
«Leggo le dichiarazioni dei giocatori e sembra che tutti ci credano. In allenamento si impegnano tanto, magari anche troppo, vedi Ferrante. La squadra è tranquilla, ha voglia di fare e speriamo che si faccia valere. La mia preoccupazione è il campo di Vibo e la situazione meteo. E’ prevista pioggia e vento e questo sarà il più grande nemico nostro».
Cosa ci può dire dell’avversario?
«Cerca di non far giocare le squadre più forti. Ho visto la partita con il Bari, hanno perso 1-0 ma hanno tenuto a lungo. Spero di fare un buon inizio, sbloccare il risultato e poi si devono aprire per forza»
Merola sarà il centravanti al posto di Ferrante?
«Non lo so, abbiamo provato diverse cose e dobbiamo decidere qualche ci può dare qualcosa di più».
Quelle come quella con la Vibonese sono anche partite che si possono sbloccare con i tiri da fuori?
«Vanno preparati in settimana e lo abbiamo fatto ma la domenica non è la stessa cosa della settimana».
Qualche tempo fa ha detto che il Foggia poteva ambire al settimo posto. Oggi, con questo finale di campionato e gli scontri diretti, il Foggia a cosa può ambire?
«Sono quattro partite che dobbiamo giocare. Quella con la Vibonese non è la partita più facile, attualmente stiamo bene»
Cosa la far star tranquillo in vista dei playoff?
«Sono tranquillo perché so che la squadra vuole fare bene, poi farlo davvero è diverso. L’importante che non esageriamo, non voliamo troppo. Dobbiamo fare partite anche con la testa e non impazzire come è successo in Foggia-Milan (2-8, nel 1992, dopo che il Foggia aveva chiuso in vantaggio 2-1 il primo tempo nda)».