Juventus – Napoli 2-1: vince la squadra più convinta!

Partita godibile allo Juventus stadium, dove le squadre coinvolte – Napoli e Juventus – in un vero e proprio spareggio Champions si spartiscono un tempo per parte. Micidiale la Juventus nelle ripartenze e nelle combinazioni laterali durante il Primo Tempo; dominante ma spuntato il Napoli nel Secondo. Ai punti vince meritatamente la Juventus.

1. Primo Tempo: Napoli in difficoltà sin dalle prime battute

Il Napoli, alla vigilia del match contro la Juventus, aveva due risultati utili a disposizione per conservare vantaggio fondamentale sui biaconeri nella corsa Champions. Gattuso, “eroicamente”, sceglie di giocare un primo tempo all’arma bianca – forse vuole compiacere il gusto per il bel calcio di Adani in telecronaca, qualcuno si domanda -. Così il mister calabrese accetta l’uomo contro uomo della Juventus a tutto campo, come se anche per il Napoli la vittoria fosse l’unico risultato utile.

La pressione in avanti degli azzurri come al solito però risulta approssimativa. Squadra sin dalle prime battute spaccata in due. Demme e Ruiz talvolta così in avanti da finire sulla linea di Zielinski. Alla Juve (di Pirlo), storicamente brava a sfruttare la propria impressionante fisicità e ripartire in contropiede, non pare vero di poter approfittare di un Napoli in pressione ultraoffensiva quando riparte dal fondo. Così piazza almeno 3 contropiedi mortiferi in 50 minuti che alla fine fruttano il gol del vantaggio.

2. Primo tempo: Juventus coraggiosa

La Juve, tuttavia, ha avuto anche il coraggio, in preda ad un furore agonistico sconosciuto in questa stagione, di prendere a sua volta anch’essa molto alta il Napoli, sebbene abbia limitato tali operazioni soltanto ai primi venti minuti iniziali. La speranza degli uomini di Agnelli è apparso subito chiaro fosse quella di realizzare un gol subito e poi agire di rimessa. È andata proprio così.

Gattuso probabilmente sorpreso da un atteggiamento iniziale così veemente della Juventus, schierando Hysaj a sinistra e Mertens prima punta, ha tarpato ogni sbocco alla manovra del Napoli. Gli azzurri nel primo tempo sono risultati in definitiva lunghi, allorché senza palla, e senza profondità, allorché in possesso di sfera. Versanti in queste precarie condizioni di gioco, gli azzurri sono stati costretti spesso a consegnare il pallino del gioco alla Juventus, la quale come d’abitudine ha cercato sempre le fasce.

E su queste ultime il Napoli non ha mai contenuto le accelerazioni laterali dei bianconeri. Da una di esse nasce il primo gol di C. Ronaldo. Grande serpentina di Chiesa, cross basso al centro dell’area di rigore e il realizzatore portoghese colpevolmente lasciato solo da Rrahmani realizza la rete del vantaggio.

3. Secondo tempo: Gattuso prova a cambiare il match

La scelta di Lozano, fuori forma, non si rivela fortunata. Così nella ripresa Gattuso fa tempestivamente i cambi necessari: Osimhen e Politano per Demme e Lozano. E’ un Napoli ancor più offensivo del primo tempo ma deve recuperare un risultato troppo importante per la stagione. La Juventus anche strategicamente sceglie di abbassarsi. Il Napoli consegue dunque un dominio che però in definitiva resta non particolarmente pungente.

Di certo quando un allenatore, nel caso di specie Gattuso, si dissolve anche tatticamente in modo così leggero in una partita da tripla doppia, sale per primo sul banco degli imputati. Tuttavia, sono quantomeno correi i giocatori di lungo corso del Napoli stesso, accompagnati ormai da un destino debole.

Su imbucata leggibile di un centrale della Juventus per Dybala un quartetto di esimii tenori – Koulibaly, Insigne, Zielu, Hysaj: i superstiti dell’unica vittoria del Napoli di De Laurentiis allo Stadium insieme a Mertens – consente all’argentino di dipingere un sinistro a giro nell’angolino basso alla destra di Meret: gol bello ma evitabile. Impalati e impalatabili alle nostre lingue, i calciatori azzurri consentono all’unico giocatore di talento rimasto in campo di chiudere il match. 2-0 per la Juventus a 15′ dalla fine.

4. Secondo tempo: il forcing finale del Napoli

Poi, per il forcing finale, il terzino albanese tardivamente lascia il posto a M. Rui. Troppo il tempo in cui Gattuso si è concesso Hysaj in campo mentre la squadra era stata da lui stesso completamente destinata alla vocazione offensiva. Con il fenicottero Osimhen stabile in area di rigore, il terzino portoghese, entrando prima, avrebbe potuto disegnare qualche cross interessante.

Infatti, il nigeriano si procura il rigore che Insigne trasforma e lascia quantomeno il Napoli in completa parità negli scontri diretti, laddove si finisse a pari punti con la Vecchia Signora. L’unico rigore assegnato dei tre palesi: i tifosi del calcio italiano si chiedono dove sia finita la credibilità dello strumento Var?

Massimo Scotto di Santolo

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