In un’intervista, rilasciata a il secolo XIX, Gianluca Caprari parla del suo passato Pescarese e di chi lo volle fortemente in Abruzzo, il Boemo Zdenek Zeman. Per la prima volta avversari stasera nella sfida di Tim Cup, dove cinque anni fa proprio al Ferraris furono protagonisti della storica promozione in serie A del Delfino, che ritornò nella massima serie dopo 19 anni.
“Per me Pescara è una parte importantissima del mio percorso calcistico e di vita. Quando sono uscito dalle giovanili della Roma, nel gennaio 2012, avevo 18 anni e mi sono trovato in una dimensione nuova e straordinaria come quel Pescara che faceva la B ma a fine stagione conquistò la storica promozione. C’erano dei grandi come Insigne, Immobile e Verratti e in panchina Zeman che aveva tra l’altro spinto per avermi. Il ricordo più intenso di quella stagione è stata proprio la partita contro la Sampdoria in cui una mia doppietta valse il ritorno in A. Oggi riparlare di quei due gol mi è più facile visto che anche la Samp per fortuna salì battendo il Varese e spero di essere stato perdonato dai tifosi blucerchiati”.
“A Pescara ho lavorato tanto, ci sono stati momenti belli e brutti, come la retrocessione, però delle 5 sstagioni conservo bellissimi ricordi. E naturalmente ho grande affetto e riconoscenza per mister Zeman, che per noi calciatori è stato non solo un allenatore che insegnava la cultura del lavoro ma anche una sorta di nonno speciale che ci ha aperto le porte del grande calcio con la sua esperienza e la sua intelligenza”.
SALVIO IMPARATO
