Quindicesima giornata di campionato, allo stadio Sardegna Arena va in scena Cagliari-Roma. I sardi vengono dal pareggio col Frosinone, mentre i capitolini dalla sconfitta in coppa con il Real Madrid con una prestazione costellata da molti errori individuali.
Cagliari-Roma i giallorossi si schierano con il solito modulo 1-4-2-3-1 
mentre gli isolani si dispongono secondo un 1-4-3-1-2.
La Roma ha, come di sua consuetudine, sviluppato il gioco prevalentemente per vie laterali, ed in special modo a sinistra dove sono stati effettuati il 56% (42% a destra e solo 2% al centro) degli attacchi. Questo dato viene confermato dai ben 80 palloni giocati dal terzino sinistro Kolarov, vero e proprio regista della squadra vista la spiccata capacità tecnica e di passaggio. Anche il primo gol giallorosso è frutto di una sovrapposizione sulla fascia destra.
Cagliari-Roma, i giallorossi, come si è visto nel primo gol, hanno anche sfruttato gli inserimenti di Cristante
e soprattutto Zaniolo,
spesso alle spalle delle ali Kluivert e Under.
La squadra capitolina ha però mostrato le lacune difensive ormai consolidate (ben 20 gol subiti in 15 partite), sia in termini di errori individuali sia di reparto. Spesso la distanza tra difesa e centrocampo è stata eccessiva permettendo al Cagliari di creare pericoli da quella zona, come possiamo osservare nei video 4
e 5.
I sardi hanno sfruttato spessissimo questa lacuna giallorossa inserendo i propri centrocampisti in quella zona. Non sono inoltre mancate le disattenzioni individuali come nel caso del gol del pareggio cagliaritano: pur passando ad una difesa a 5 con l’ingresso di Juan Jesus e giocando con 2 uomini in più per l’espulsione di 2 cagliaritani la retroguardia giallorossa si è fatta sorprendere con Manolas che si è lasciato sfuggire Sau e senza copertura alle spalle, il tutto a tempo praticamente scaduto.
In conclusione possiamo notare come la squadra gialorossa, pur essendosi qualificata per gli ottavi di Champions League , continua ad ottenere risultati poco brillanti in campionato. Questo è probabilmente dovuto ad una rosa molto scarna e senza alcuni titolari importantissimi a causa dei tanti infortuni, ed alla giovanissima età media della formazione con conseguente inesperienza ed incapacità di gestire le partite. L’ambiente romanista è in costante fibrillazione e le critiche ad alcuni giocatori come Schick (apparso più pronto a fraseggiare con i compagni che ad attaccare la porta come si converrebbe ad una prima punta) e soprattutto al mister Di Francesco sono costanti e molto forti, si parla addirittura di gara decisiva col Genoa in casa.
