Dopo le dichiarazioni di Hugo Campagnaro, in cui pronosticava un miglioramento in organizzazione e fase difensiva, ci si aspettava un miglioramento almeno di carattere della squadra orfana di Zdenek Zeman, così non è stato e la partita ha preso la fisionomia della disfatta. A sorprendere in primis è stata la formazione titolare schierata dal nuovo tecnico Massimo Epifani, un 4-2-3-1 quasi scriteriato, che più che dare nuove certezze alla squadra ha aggiunto più confusione, non ha restituito Brugman al ruolo che chiedeva di ricoprire a Zeman e non ha ovviamente, almeno per ora, “sprofessato” il Boemo sui ruoli di alcune pedine chiave. Il modulo interpretato con Brugman e Valzania, come duo di centrocampo, è sembrato abbastanza squilibrato, essendo i due poco propensi alla fase di interdizione e non proprio due fulmini di guerra, sorprende anche la scelta dei tre a ridosso dell’unica punta Pettinari, forse sarebbe stato più plausibile aspettarsi Brugman centrale con Falco e Yamga ai lati con due come Carraro e Coulibaly. Se con la formazione schierata c’era poco baricentro, con il cambio Bunino per Falco si è perso completamente e l’imbarcata è sembrata inevitabile. Il risultato è pesante e forse conferma che la rosa messa a disposizione di Zeman ha i limiti che da tempo si sottolineano, Epifani forse avrebbe dovuto semplificare a se stesso e ai ragazzi, ma come dice Zeman – <<Solo errori insegnano qualcosa>> – il tecnico pescarese di sicuro rivedrà i suoi.
SALVIO IMPARATO
