Lazio-Atalanta 1-4: La Dea è già Forza 8

Lazio-Atalanta riconferma la Dea. A poche ore dal sorteggio dei gironi di Champions League, la cui urna ha regalato sfide di grandissimo fascino con Liverpool e Ajax e il Midjytilland. A pochi mesi dallo storico quarto di finale raggiunto, l’Atalanta inizia la nuova stagione dando otto roboanti giri al motore.

Lazio-Atalanta. L’ennesima grande partita della banda di Gasperini restituisce nell’immediato due elementi estremamente significativi:
-Il primo è un dato statistico, che riguarda Robin Gosens. Con la prestazione monstre di ieri sera l’esterno sinistro raggiunge quota 10 reti e 9 assist in 36 partite. Nessun difensore come il tedesco dall’inizio dello scorso campionato nei principali cinque campionati europei.
-Il secondo è un dato di fatto. E ha come protagonista il Papu Gomez. L’universalità dello spessore e del valore dell’argentino devono essere ormai riconosciuti al punto da considerarlo senza dubbio tra i migliori nel ruolo all’interno del panorama europeo.

LA PARTITA

Guardando il risultato si potrebbe pensare che la Lazio sia stata surclassata sotto tutti i punti di vista e che abbia offerto una prova largamente insufficiente. Vero solo in parte, poiché il marchio di fabbrica dell’Atalanta vuole che le vittorie arrivino il più delle volte passando letteralmente sopra agli avversari.
Ma i biancocelesti, pur perdendo meritatamente, avevano approcciato anche bene alla gara, cercando in maniera molto ambiziosa di schiacciare l’Atalanta nella propria metà campo e riaggredire immediatamente bloccandole la fase di uscita, e hanno avuto le loro occasioni. Basti pensare alla traversa rocambolesca di Immobile nel primo tempo e all’errore a tu per tu con Sportiello nella ripresa che avrebbe portato il risultato sul 2-3 nel giro di poco tempo. E quando al termine della prima frazione il tabellino segnava lo 0-3 saranno sicuramente partiti i voli neanche così pindarici atterrati allo scorso anno quando con le stesse dinamiche la Lazio nella ripresa conquistò il 3-3

L’Atalanta è stata certamente più cinica e risolutiva nel momento topico, confermando la regola secondo la quale prestazioni brillanti generano principalmente gol brillanti. Un assunto che tiene pienamente fede alla natura della squadra.
E ne sono testimonianza sia il secondo di Hateboer che il quarto di Gomez.
Paradossale pensare che l’olandese lo scorso anno sia rimasto all’asciutto in campionato. Specialmente tenendo conto delle direttrici di gioco classiche. Coinvolgono costantemente gli esterni e dei numeri da capogiro sotto questo punto di vista dell’amico Robin sulla fascia opposta. E’ di quest’ultimo il pallone pennellato che al volo di destro viene scaraventato in rete.

Errore individuale da matita blu di Marusic, che stringe troppo senza motivo lasciando l’avversario completamente solo e libero di inserirsi alle sue spalle.
Quello di Gomez, l’ultimo della gara, è un vero e proprio gioiello. Tecnica individuale, esplosività e rapidità di esecuzione, che spegne nel migliore dei modi il fuoco vivo del match.

Difficile stabilire dopo sole due giornate se l’Atalanta sia in grado di migliorare addirittura il terzo posto dello scorso anno. Considerando anche il dispendio di energie psicofisiche e i punti che la Champions potrebbe togliere come lo scorso anno.
I soliti straordinari richiesti all’imprescindibile duo Freuler-De Roon saranno probabilmente arricchiti dall’arretramento di Pasalic in diverse situazioni. Faranno da contraltare all’abbondanza quantitativa e qualitativa in avanti, in speranzosa attesa sempre di Ilicic, e al buon numero di alternative nel reparto arretrato.

Di certo parlare di realtà a tutti gli effetti è scontato già da parecchio. Ma se le aspettative continuano a crescere senza sosta, le pressioni iniziano a diventare gigantesche principalmente e soprattutto per altri nerazzurri. Quelli aventi base a Milano.
Per Gasperini, che non riuscirà mai a farsi apprezzare del tutto. Atteggiamenti spesso poco consoni in panchina e vena polemica sempre pronta ad emergere quando le cose non girano come dovrebbero. Quella contro la Lazio è la vittoria numero 100 in 189 partite in Serie A con l’Atalanta.

Gioacchino Piedimonte

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