Bella intervista ad Arrigo Sacchi al programma radiofonico “I Lunatici” di Radio2. Ha parlato del passato e di quando rifiutò la Lazio e consigliò Zeman
Nazionale, Real Madrid e Zeman
Sono stato quattro anni al Milan – ricorda Arrigo Sacchi – poi mi sono dimesso. Il calcio mi piaceva ancora dopo il quarto anno, ma non riuscivo più a stare a certi ritmi. E mi chiamò la Nazionale. Mi cercò la Juventus, chiesero a Berlusconi di lasciarmi libero, ma non sarei andato. Avevo bisogno di avere altri ritmi, rifiutai il Real Madrid, potevo andare solo in Nazionale. Anni dopo mi cercò Cragnotti della Lazio, dissi di no, ma gli feci prendere Zeman. In un mondo di tattici lui era l’unico bravo anche stratega. In guerra tra un tattico e uno stratega vince quest’ultimo”.
Arrigo Sacchi nella leggenda
“Non pensavo di entrare nella leggenda, ma dico una cosa che vale per tutti, in ogni ambito. Ci si realizza non solo attraverso la vittoria, ma attraverso l’impegno e il lavoro. Da ragazzino sentivo tanti stranieri parlare di Italia e dire solo pizza, spaghetti, mafia e catenaccio. Io ho deciso di provare a togliere il catenaccio, nel mio piccolo”
Mondiali di Usa 94
“Si parla poco del nostro secondo posto ed è un fatto politico. E’ una vergogna. Siamo arrivati secondi ai rigori, oltre oceano, dove le squadre europee non hanno mai vinto. Alcuni partiti all’epoca dicevano di parlare male della Nazionale. Noi non siamo cavalieri del lavoro anche per questo. Abbiamo perso ai rigori. Se rifarei giocare Baggio nella finale? Io ero l’allenatore e avevo uno staff di medici. E di preparatori atletici. Se loro mi dicevano che poteva giocare, io lo facevo giocare. Non ho nemmeno un rammarico.”
Stress
“l’ho governato e mi ha dato un plus valore per 27 anni, quando ho visto che non lo governavo più, e fu dopo una vittoria che non mi fece provare nessuna gioia, capii di essere arrivato. E mi sono ritirato.”
Milan
“Quando Berlusconi mi disse che voleva creare la squadra più forte del mondo, gli dissi che era limitativo. Lui non capì al momento, poi quando le testate più importanti del mondo ci inserirono tra le squadre più forti di tutti i tempi, lo chiamai e gli ricordai quell’aneddoto. Alla fine non sapevo nemmeno io spiegare cosa volesse dire limitativo. Abbiamo massacrato le squadre spagnole, il Barcellona, il Real Madrid, in quel momento, dal 1989 al 1999 il calcio italiano sfruttando una società nuova come era il Milan ebbe grandi successi. Sull’esempio del Milan in quegli anni le squadra italiane hanno vinto 16 trofei internazionali. Negli ultimi 20 anni ne abbiamo vinte 3. Dal 2010 al 2021 ne abbiamo vinte zero”
