In diretta su RMCSport, nella trasmissione pomeridiana ‘Maracanà’, Daniele Sebastiani, torna per l’ennesima volta sulle motivazioni dell’esonero di Zeman, sostenendo di non averlo mai messo in discussione. Sinceramente è un’affermazione opinabile anche perché un presidente non interferisce rilasciando continue dichiarazioni e non lascia passare un’intervista di un suo tesserato (Campagnaro) contro l’ex allenatore, in cui si discutono addirittura le qualità, questa è la dimostrazione dei perché Zeman volesse che si rispettasse la sua lista e volesse certe epurazioni (ndr)
“È stata una separazione dolorosa e non voluta. Contro il Cittadella abbiamo giocato bene, purtroppo gli episodi non hanno girato a nostro favore. Il mister non è tornato a Pescara per una riunione concordata ma è andato a Roma: per rispetto dei giocatori presenti all’incontro l’abbiamo dovuto esonerare. Dispiace, perchè altrimenti sarebbe rimasto con noi: per me è un fallimento del progetto. Il Pescara in questi anni ha dimostrato di non essere una società mangia allenatori. Quando in estate è tornato Zeman, tutti avevano in mente la squadra di 6 anni fa, ma la rosa di adesso è totalmente diversa: non ci sono gli Immobile, gli Insigne e i Verratti”.
Si sente ferito dal comportamento di Zeman?
“Sono deluso, ho sempre creduto in lui, anche nei momenti difficili non è mai stato messo in discussione. Le ferite sono altre. Se è cambiato? Ha la stessa voglia di allenare, ma il tempo passa per tutti. Rispetto al passato è cambiato il modo di approcciarsi con i ragazzi, ora non c’è una regola per tenere i rapporti con i calciatori, bisogna personalizzarli”
SALVIO IMPARATO
