Quando Sarri l’altro ieri ha detto che in Italia sul 2-0 è già finita, non aveva fatto i conti con il SUO Napoli ed il coraggio e la calma di Carlo Ancelotti.
Ancelotti ieri ha riproposto un cambio che era molto caro a Benitez. Mertens per Hamsik e 4231 o 442 come preferite, una soluzione che spesso metteva in crisi Rudi Garcia e molte squadre. Hamsik trequartista dava troppi punti di riferimento, con Mertens e Insigne e con una punta a portarsi almeno un uomo il Napoli diventa devastante. Il calcio di Ancelotti spiega benissimo le difficoltà del Napoli di Rafa e chiarifica ancora di più i perché della rigidità di Sarri. Un calcio verticale, più largo e più rischioso penalizza la linea, chi non ha corsa e avvantaggia chi ne ha.
Allan per esempio, che deve coprire le giocate di Hamsik e fare da raccordo, si sta esaltando da uomo a tutto campo. Mario Rui non è ancora in condizione, ma sia lui che Hysaj sono più a loro agio con reparti più stretti. Non a caso è stato il cambio Diawara–Zielinsky a stringere i reparti, il motivo per il quale Zielinsky non giocava con Sarri sta tutto nel secondo gol del Milan, dove c’è addirittura Insigne a dare una mano a Rui mentre il polacco arriva passeggiando a gol fatto. Il calcio di posizione di Sarri non ammette quel tipo di prigrizia, infatti lo stesso discorso valeva per Rog e Ounas.
Gattuso meglio di Inzaghi sembrava aver letto le difficoltà della linea del Napoli. Ha pagato l’ossessiva simulazione del sarrismo e il debole carattere della squadra. Sarri l’altro ieri ha detto che in Italia sul 2-0 una partita è già finita. Non aveva fatto i conti con il SUO Napoli ed il calmo coraggio di Carlo Ancelotti.
SALVIO IMPARATO
