Roma, lavori in corso. La foto analisi

La quarta giornata del campionato di serie A propone la partita Roma-Chievo Verona allo stadio Olimpico. La squadra giallorossa viene dalla sconfitta in zona cesarini allo stadio Meazza con il Milan ed il rocambolesco pareggio in casa con L’Atalanta, con ben 5 gol presi in 2 partite. Questi risultati negativi hanno lasciato varie polemiche nel sempre difficile ambiente romano, con molte critiche sul mercato da poco concluso. Partita giocata alle 12.30 con un clima estivo, che non ha aiutato le squadre a tenere ritmi molto alti.

La Roma è tornata inizialmente al collaudato modulo 1-4-3-3. Regista più basso delle mezzali (foto 1) che tante soddisfazioni ha dato alla compagine capitolina l’anno scorso, con una difesa che risultò una delle migliori del campionato.

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Il Chievo si è schierato invece con un 1-4-3-2-1 (foto 2).  Molto stretto e corto, nel tentativo di bloccare gli spazi centrali e sfruttare in fase di possesso palla. I 2 trequartisti (più largo a sinistra Giaccherini, più centrale Birsa) per giocare tra le linee palla a terra (i giocatori del Chievo infatti hanno fatto solo 18 lanci lunghi contro i 43 della Roma, costretta a volte a cambiare fascia) e mettere in difficoltà il centrocampista centrale della Roma

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I giallorossi infatti in fase di non possesso si schierano con un 1-4-1-4-1. Come si vede in foto 3, dove si apprezza anche il tentativo dei giocatori del Chievo di mettere in inferiorità numerica Nzonzi.

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Il gioco offensivo dei padroni di casa si sviluppa quindi principalmente sulle corsie laterali, sfruttando le tipiche catene esterne del loro modulo (nella foto 4 si vede il tentativo di catena laterale tra terzino, mezzala ed attaccante laterale) e l’abilità tecniche ed offensive dei 2 terzini, che con la loro spinta hanno dato un forte contributo al gioco.

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Florenzi infatti sarà l’autore dello splendido assist per il primo gol su passante perfetto di El Sharaawy (foto 5), mentre Kolarov risulterà essere addirittura il giocatore con più palloni giocati in tutta la partita, ben 98, confermando la sua attitudine a fare da regista esterno.

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Al contrario Nzonzi ha toccato pochissimi palloni, soltanto 52, a riprova della difficolta della Roma a giocare per vie centrali ed anzi della sua preferenza per il gioco in fascia. Altra tipica caratteristica di questo modulo è l’inserimento delle mezzali come nel caso del gol di Cristante (foto 6), sfruttando le enormi capacità di Dzeko di fare da sponda e da assist man.

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La formazione giallorossa ha però mostrato una fragilità difensiva sconosciuta lo scorso anno, lasciando spazi eccessivi ai giocatori avversari come nel caso del primo gol (foto 7) dove Birsa è bravissimo a sfruttare con un goal eccezionale lo spazio concesso dai romanisti in una scalata non efficace tra Cristante e Nzonzi, con Pellegrini troppo lontano per intervenire.

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Anche nel primo tempo si erano visti svarioni difensivi con marcature non attente, come nel colpo di testa di Birsa (foto 8) dove, mentre Jesus marca strettamente il suo avversario, Kolarov è troppo lontano consentendo all’attaccante del Chievo di colpire indisturbato di testa da dentro l’area.

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Nella ripresa la Roma ha attaccato costantemente il Chievo, ed il mister Di Francesco ha deciso al 69esimo di cambiare modulo e passare al 1-4-2-3-1 (nella foto 9 si vede la nuova disposizione del centrocampo romanista) per mettere un secondo giocatore davanti alla difesa e limitare il gioco tra le linee avversarie.

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Ma come spesso viene ricordato, prima ancora dei moduli è importante l’applicazione e la concentrazione. Così la Roma ha lasciato comunque spazi importanti come nell’occasione del secondo gol clivense (foto 10 e 11), dove prima si vede lo spazio libero sulla fascia destra romanista e l’arretramento rispetto alla linea dei difensori di Manolas che lascia profondità e tiene in gioco l’attaccante del Chievo, poi si vede un 2 difensori contro un attaccante di spalle in area di rigore che si tramuta comunque in gol.

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Nel finale di gara, inoltre, la Roma deve ringraziare un’ottima parata di Olsen, altrimenti sarebbe uscita sconfitta.

Sicuramente i giallorossi hanno cambiato molto rispetto alla stagione scorsa.  Le giovani mezzali (che ieri hanno corso moltissimo, Cristante addirittura il primo fra tutti con 12,63 km) devono sicuramente adattarsi meglio e cercare di perdere meno palloni (7 Pellegrini, 8 Cristante a fronte di solo 4 recuperi effettuati dal primo dei due). Ma sono soprattutto i difensori (Kolarov, Fazio e Manolas hanno avuto un inizio di stagione inferiore alle loro notevoli capacità) che devono recuperare condizione e concentrazione adeguate per tornare ad effettuare una fase difensiva solida come lo scorso anno.

I dati statistici sono stai presi dal report ufficiale della lega calcio serie A, i disegni grafici sono stati effettuati con Longomatch.

STEFANO CHIAROTTINI

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