BOLOGNA-NAPOLI 0-1: Solidità maschia degli azzurri

Un Napoli disputa al Dall’Ara una partita difensivamente perfetta. Il piccolo difetto di non chiudere il match stava risultando esiziale: Orsolini ha la palla per pareggiare Bologna-Napoli durante i minuti di recupero ma la spreca.

1. Bologna-Napoli.Una partita difficile

Bologna-Napoli settima partita in 3 settimane per il Napoli. La fatica pian pianino ha inondato il gruppo azzurro, che di certo non ha giocato partite prive di scopo, anzi. Tutti match finalizzati ad obiettivi importanti da raggiungere. Fisico e mente, alla fine, un po’ scarichi. Un applauso a Mihaijlovic che avrebbe potuto prendere spunto dalla partita contro il Sassuolo, contro l’Az o Rijeka e invece ha provato a difendere uomo contro uomo alla stregua di Gasperini. Il Bologna è ormai da un annetto che gioca così. Il Napoli di Ottobre, animato da ben altro brio, avrebbe demolito il Bologna.

Questo Napoli si è aggrappato all’unica vera certezza che gli è rimasta alla fine di questa prima grande e intensa porzione di stagione, cioè la difesa. La partita sarebbe stata a prescindere scorbutica: il Bologna è squadra dal ritmo britannico. Gioca ad alti giri, sempre e comunque. Costringe gli avversari a partite mai finite, conta poco se poi le perde sempre. È necessario al Dall’Ara non distrarsi mai, offrire una partita comunque seria. Un Napoli in difficoltà trova una sponda sicura nel pragmatismo che informa l’allenatore Gattuso.

Anche al Milan, Rino, cercava espedienti motivazionali e in un atteggiamento guardingo quando la squadra si annebbiava. Cosi il Napoli ha aspettato il Bologna, ha giocato la partita seria che si richiedeva, anche perché nel frattempo la classifica lanciava segnali di fumo troppo allettanti da non seguire, troppo importanti per scadere in una vacua estetica. Così Gattuso ha immolato all’altare della concentrazione Mario Rui e Ghoulam.

2. Napoli come il Maschio Angioino

Il solo gol realizzato, come la leggera sporcatura che aleggia sull’imperioso quadro immacolato del Maschio Angioino, tradisce una insoddisfazione di una partita altrimenti ineccepibile. Il Bologna e per poca convinzione e per la volontà di seguire a uomo gli attaccanti del Napoli ha concesso tanto.

Nonostante i felsinei, superata la loro prima pressione, si abassassero tutti dietro la linea della palla, gli azzurri meno delle altre volte hanno sofferto la densità difensiva dei rossoblù. Si può dire, stavolta, che più che a mancare movimenti e soluzioni siano apparse sbagliate le scelte assunte dai protagonisti in campo: Da Insigne a Mertens e Osimhen, da Ruiz a Lozano.

3. L’apprensione finale

Dunque, cinque minuti finali di apprensione durante i quali Ospina e Hysaj salvano capre e cavoli. Cinque minuti figli di un affievolimento di tensione progressivo dei partenopei, poi scossi dai coraggiosi cambi di Mihaijlovic che ha allargato il campo e le maglie del centrocampo napoletano trovando solo nel finale la verticalità che il suo gioco ricerca.

Palacio ha messo in ambasce dritto per dritto una difesa fino ad allora apparsa invalicabile. Bisogna migliorare anche nell’essere fino in fondo, e non solo apparire per gran parte del tempo, insuperabili. Saper difendere è una virtù il cui credo non ammette occasionalità.

Massimo Scotto di Santolo

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