La storia del fantomatico incontro tra De Laurentiis e Zeman all’Olimpico. Lunga chiacchierata, il presidente è stanco del tecnico di Reggiolo e con il Boemo sa che potrebbe ricreare sogni, entusiasmi e capitali.
Ecco come il presidente del Napoli arriva a Zeman. De Laurentiis già era pieno di dubbi quest’estate, si era addirittura reso conto di aver sopravvalutato la rosa e forse pure Ancelotti, ma a quel punto ha chiesto mercato. Adl dal canto suo è sempre stato chiaro – << Aò Carlé questa è la rosa, te sei sicuro che poi fa meglio de quello stronzo de Sarri co questi?>> – Carletto è umano e sbagliando ha risposto sì, ma poi scontrandosi con la realtà non ha voluto ammettere a se stesso l’errore e più di cambiare moduli e uomini non sembra voler arretrare di un centimetro.
Il suo metodo si sa è vincente con grandi interpreti e quello che chiedi a Di Maria, Ibra, Lewandosky, Ronaldo, Benzema, Sergio Ramos, non puoi chiederlo a Zielinsky, Milik, Mertens e Insigne. Non certo perché non sono bravi anzi, ma restano dei grandi interpreti di un gioco collettivo, di un sistema di gioco fatto di meccanismi ossessivi, provati e riprovati. Un metodo da cui Ancelotti si è congedato da tempo. Però un allenatore, che non si adatta alle caratteristiche della squadra, viene etichettato da sempre integralista e se l’etichetta vale per Sarri e Zeman, vale anche per Ancelotti che schiera Insigne terzino aggiunto e tanti giocatori in diversi ruoli per fare il suo 4-4-2.
De Laurentiis in tribuna all’Olimpico, ormai saturo, intercetta qualche fila più su e laterale il Boemo Zeman a fumare concentrato pensieri calcistici. Aurelione lo guarda un pò sconsolato e Zeman con lo sguardo schifato gli fa capire che se lo merita, lui come tutto il calcio italiano a veder sprecati potenziali e gli occhi della gente.
È li che De Laurentiis ha l’intuizione e pensa – <<Ma che ce fa li er Boemo a fa da spettatore, m’ha regalato Insigne e sa allenare come pochi e c’o semo dimenticato solo perché nel calcio semo certi cafoni. Si Zeman senza panchina è na vera cafonata>> – ed è così che tra primo e secondo tempo gli si avvicina.
Ciao Sdengo che dici ti diverti?
“No, un pò come lei presidente”
Nun me lo dì, Ancelotti che me sta a combinà. Te che faresti?
“4-3-3, Elmas regista e Callejon alla Sansovini”
Alla chi?
“Su che il Pescara lo ricorda meglio di me, mi chiamava sempre quando si annoiava con Mazzarri”
Vero m’à fatto du palle quando ti ha battuto 4-1 e t’ho dimenticato, semo dei risultatisti del cazzo perdonaci
“Io vi perdono, ma il campo parla”
Che te devo dì, c’hai sempre ragione te Boemo. Insigne mi parla sempre di te.
“Mi piange il cuore a vederlo così, chiamami e ti risistemo la catena di sinistra. L’anno prossimo mi prenda Verratti o Tonali, poi Immobile, ti lancio Gaetano e voliamo.
Ma mica vuoi fare pure i gradoni?
“Sono molli, corrono poco e si fanno male spesso… Si!”
Ma non sarai troppo vecchio te la senti?
“Sono più giovane di questo calcio”
Mi piace. Domani Ancelotti si dimette, tieniti pronto e falli volare.
“Ho bisogno di tempo e garanzie di appoggio. Il tempo concesso a me non sarà tempo perso”
Ciao Boemo
“Arrivederci”.
Zeman-Napoli la conferenza stampa, apre De Laurentiis
Dopo aver accettato le dimissioni di Ancelotti e dopo una notte di riflessioni, De Laurentiis sceglie davvero il Boemo. Spettacolo, stadio pieno e super valutazione di giocatori che ormai stanno crollando sul mercato e depressi sul campo, le considerazioni che hanno portato alla “clamorosa” scelta.
“Ringrazio Ancelotti per il lavoro svolto, non è un esonero perché l’ho quasi convinto io a venire da noi. Ci siamo resi conto insieme che questa squadra ha bisogno di una scossa e di un metodo diverso. Carlo è un gran signore e si è dimesso, ha bisogno di un top team con altri budget, lo stesso vale per Zeman qui affianco a me, ma lui è un maestro che ha avuto di meno di quanto merita e ora è venuto il momento che il nostro calcio gli dedichi il posto d’onore, l’oscar alla carriera per ringraziarlo dei campioni che ha dato negli anni a tutto il calcio italiano. A noi ha dato Insigne e lui saprà come ridargli le chiavi della squadra e del gioco. Molti hanno scritto pazza idea Zeman, ma forse la pazzia più grande è stata la possibilità di trovarlo libero, per uno come lui avrei dovuto trovare, la fila! Lascio Zdenek alle vostre domande, grazie di aver partecipato, ci divertiremo tutti”
E qui finisce il sogno fatto ad occhi aperti dopo Roma-Napoli, dopo aver visto e ascoltato il Boemo all’Olimpico. La realtà così dovrebbe andare, non è il delirio di un tifoso zemaniano, ma la coscienza di chi conosce a fondo il calcio di Zeman e ne conosce le potenzialità e ne conosce il valore aggiunto rispetto al calcio che ne è l’antitesi.
SALVIO IMPARATO

lacrime agli occhi a leggere questo articolo. E’ impossibile spiegare cosa si prova ad essere zemaniani. Resterà un sogno, ma spero comunque che la sua carriera non si sia fermata, in qualunque serie farò sempre il tifo per lui
Così mi commuovo due volte… Grazie!
Grande articolo, ancora piu’ grande se potesse davvero avverarsi la venuta di Zeman al Napoli, dove e’ gia’ stato mettendo sull’attenti anche il Real Madrid dell’epoca (2000), ma esonerato grazie alle manovre della famiglia Moggi- Borgia ( senza offesa per i Borgia ). Se cosi fosse gli innamorsti del calcio tornetebbero a sognare. Gianfranco
Grazie mille onorato le sia piaciuto, provo gli stessi sentimenti dal 2000, amareggiato per come è stato esonerato addirittura da Palummella in tv. Salvio IMparato
vaffanculo Zeman è un fallito come allenatore
Un commento veramente deprimente e fallimentare