Caccavallo, Zeman: “Mi ha insegnato molto, anche a livello e caratteriale”

Beppe Caccavallo oggi in forza alla Carrarese di Silvio Baldini, ha parlato del momento positivo personale e della squadra ricordando il suo maestro Zdenek Zeman.

Alla stessa stregua della coppia gol del Paris Saint Germain, MBappe’– Neymar con 21 gol (11 più 10) all’attivo.

Perfino un pochino meglio di Messi-Suarez del Barcellona 18 gol (9-9).

Fra gli attacchi “boom “d’Europa salgono, d’imperio, i due azzurri Francesco Tavano e Giuseppe Caccavallo. La coppia di provincia che sfida i grandi campioni, talvolta facendo perfino meglio. Un duo micidiale, Tavano e Caccavallo. Il primo è stato ribattezzato “un marziano in serie C” per le giocate e le reti spettacolari che hanno conquistato i tifosi di Carrara. Il secondo per i tifosi azzurri è diventato, d’imperio, non un nomignolo ma una frase completa “Caccavallo salta la ramata” per quel modo di esultare, aggrappato alla rete degli spalti a torso nudo, che lo hanno fatto diventare uno degli idoli indiscussi dei supporter.

La “ramata” – quella della gradinata – Beppe Caccavallo l’ha saltata anche domenica scorsa allo stadio dei Marmi: con il Pisa ha segnato una doppietta e ha disatteso il monito di mister Silvio Baldini, togliendosi la maglietta.

Il mister cosa le ha detto? 

Come al solito è stato molto diretto: se per quella cosa della maglietta ti squalificano sappi che la prossima volta non ti faccio giocare io!

Ma intanto la sua esultanza fa impazzire i tifosi. 
Qui a Carrara c’è un pubblico speciale, io sono venuto per rilanciarmi dopo un anno e mezzo di infortuni. Sono venuto per Silvio Baldini perché è un allenatore che insegna il calcio. Io avevo bisogno proprio di questo.

Come sono i rapporti con Baldini? 

All’inizio non giocavo, perché il mister ha il suo tipo di gioco e io mi trovo bene a destra. Ma non è mai stato un problema: adesso ho trovato il mio spazio. Da sempre i rapporti con il mister sono stati ottimi, perché è una persona vera proprio di quelle che piacciono a me. Se ti deve rimproverare non guarda in faccia a nessuno e non fa giri di parole. A me, che sono napoletano, non poteva andare meglio. Siamo due persone dirette e questo ci ha consentito di avere un ottimo rapporto.

 

Ma qual’è il segreto di questa Carrarese? 

Quello che funziona davvero è la cura del mister. Ma non solo per la mensa e l’alimentazione. È molto di più. Noi giochiamo a memoria e si vede, questo riesce davvero a fare la differenza.

 

E dal punto di vista dello spogliatoio? 

Baldini ci tratta come dei figli, come figli che possono essere anche rimproverati, ma sempre come figli. Sta allo stadio dalla mattina alla sera, il primo a fare sacrifici è proprio lui.

Qual’è un altro allenatore che ricorda della sua carriera? 

Senza alcun dubbio Zeman. Mi disse: se firmo con il Lecce ti porto con me e mi fece esordire in prima squadra a 18 anni contro lo Spezia. Segnai il mio primo gol. Zeman era uno di quegli allenatori che insegnano il calcio, proprio come Baldini. Ricordo che mi faceva fermare ogni giorno, dopo gli allenamenti, per farmi provare i tiri, per farmi riprovare le giocate. Mi ha insegnato molto, anche dal punto di vista caratteriale.

Adesso che effetto le fa vedersi fra i migliori attacchi d’Europa? 

Mi fa un bellissimo effetto visto che io impazzisco per il Barcellona e essere meglio, insieme a Tavano, della coppia Messi-Suarez devo dire che è una sensazione grandiosa.

Dove vuole arrivare la squadra azzurra? 

Io non ho dubbi, quoto mister Baldini. La Cararrese ha davvero la possibilità di fare un bellissimo campionato. Abbiamo trovato l’alchimia, abbiamo la forza del gruppo dalla nostra parte e quella di avere un allenatore che fa davvero da collante. Baldini è uno che non guarda in faccia nessuno, l’ho già detto, ma non solo quando si tratta di rimproverare qualcuno, ma anche quando deve scegliere chi far giocare. Gioca chi sta meglio, chi è più in forma e, prima della partita, come nello spogliatoio, siamo davvero tutti uguali.

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