Gds, Zeman: “Giusto giocare senza pubblico se ci sono problemi di salute”

Zdenek Zeman ha rilasciato una lunga intervista alla Gds. Ai microfoni di Nicola Berardino ha parlato di Lazio, rinvii e Juventus.

Zdenek Zeman ha allenato la Lazio, dal 1994, quando fece il grande salto dal Foggia, al gennaio 1997. Due stagioni e mezza sulla pan- china biancoceleste. Nel tragitto della Lazio di Cragnotti verso lo scudetto del 2000. Ecco l’intervista completa alla Gds.

Zeman, che cosa le dice la Lazio capolista?

«Sicuramente, una novità. La squadra di Inzaghi – continua Zeman alla Gds – viene da 21 partite utili di fila, non da tre. Anche se mancano i risultati delle gare da recuperare, la Lazio se lo deve godere questo primo posto».

Quanto questo primato nasce dal bel gioco?

«In Serie A la Lazio è la squadra che più mi piace vedere. Giocare bene è sempre un vantaggio anche se a volte non porta punti. La formazione di Inzaghi in- vece ci sta riuscendo. E mi auguro che continui a giocare bene e a fare risultati».

Da tecnico che cosa apprezza dei biancocelesti?

«Giocano da squadra. Tutti si aiutano e sono molto attenti a quello che fanno. E hanno il centrocampo migliore del campionato».

Luis Alberto sempre più lea- der della manovra. Una stella anche a livello internazionale? «In questa stagione sta facendo cose eccezionali».

3Inzaghi ha trovato pure delle alternative all’altezza in pan- china.
«È un buon gruppo. Vuol dire che lavorano tutti bene».

3Si può fare un paragone tra questa Lazio e quella che nel 2000 con Eriksson vinse lo scudetto?

«Quella formazione era più forte nelle individualità ma an- che nel collettivo rispetto a que- sta che però riesce a sopperire a quel divario proprio giocando insieme».

Quando è arrivato in A Inzaghi giocava con un modulo 4-3-3 etichettato di stampo zemaniano, mentre adesso si affida soltanto al 3-5-2

«Bisogna fare quello che conviene alla squadra. Soprattutto se sul campo quella disposizione tattica da dei frutti».

Inzaghi ha costruito la Lazio come un mosaico, tassello dopo tassello

«Le squadre si preparano sapendo prima quello che serve».

Tra i segreti di questa Lazio, probabilmente, c’è anche il tipo di preparazione estiva: due settimane tra le amichevoli di Auronzo. Un modello che richiama quello zemaniano.

«Conta molto il lavoro che si svolge in ritiro. Bisogna lavorare per dare le basi fisiche ma anche tattiche. Più si lavora in quel periodo e meglio sarà per il campionato».

Chi considera in pole per lo scudetto?

«Per me la Juventus resta la favorita. Continuo a ritenerla la squadra con più valori in asso- luto. Per ora ha qualche difficoltà a esprimersi e non riesce a sfruttare tutta la forza che ha».

Le gare rinviate chi hanno danneggiato?

«Tutti».

Può essere giusto giocare anche senza pubblico?

«Sì. Visto che ci sono grandi problemi di salute, è normale che senza pubblico si evita quel pericolo. Secondo me, finire il campionato può diventare problematico».

Quale può essere il punto di forza della Lazio nella volata verso lo scudetto?

«La convinzione nei propri mezzi anche per le 21 partite di fila senza sconfitte. La squadra ora sa quanto può ottenere. E si impegnerà per continuare a far bene. Poi potrà pure arrivare una sconfitta, ma la Lazio è lì».

Che cosa può frenare la corsa dei biancocelesti?

«Gli infortuni. Di gente di valore, tipo Luis Alberto e Immobile».

Quanto conta la gestione societaria di Claudio Lotito?

«La Lazio è un buon esempio. La squadra di Inzaghi non è costata come le altre, ma sul campo rende meglio delle altre».

Con la Lazio è andato più vicino allo scudetto?

«Sì. Secondo posto nel 1995, perdemmo con la Juventus …».

Lo scudetto va programmato o può arrivare a sorpresa?

«La Juventus li ha programmati. Negli ultimi vent’anni, Lazio e Roma ne hanno vinto uno per parte, ma poi hanno pagato un grosso prezzo. Il segreto – conclude Zeman alla Gds – è sempre saper gestire bene la società».

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