Di scena al Maradona stadium va un incontro quasi da testacoda. I partenopei di Gattuso contro gli squali del redivivo Serse Cosmi. I calabresi strappano applausi per come giocano, veloci e garibaldini, ma concedono tanto, troppo. 74 reti subite di cui altre 4 al vecchio San Paolo. La forza offensiva del Napoli è andata a nozze.
1. Napoli-Crotone, il primo tempo
Napoli-Crotone. Gattuso, in vista della supersfida di Mercoledì contro la Juventus, si concede leggero turnover e arma i cannoni, presenta un 4231 a fortissima trazione anteriore con Mertens e Osimhen contemporaneamente di punta. Squadra naturalmente squilibrata, constando sulle fasce di due ali e due terzini di spinta alle loro spalle, si presentava grammaticalmente però corretta al fischio d’inizio per chiudere presto la pratica Crotone.
Cosmi, dal canto suo, complice una rosa a sua disposizione votata al gioco veloce e offensivo, ha presentato un centrocampo leggero con Zanellato, Benali e Messias a supporto di due punte vere come Simy e Ounas. Il trasformista Molina invece decentrato sulla fascia sinistra. Lui di piede buono ma destrorso.
L’equilibrio del Napoli, gravitante completamente intorno al perno consumato di Bakayoko, sarebbe stato facilmente attaccabile con altro undici iniziale da parte dei calabresi. Ma la lettura originaria dell’allenatore degli Squali ha lasciato al Napoli il dominio completo del gioco e della partita. Il Crotone non abilissimo a marcare in area di rigore, non a suo agio se schiacciato nella propria metà campo, crolla in un primo tempo sotto i colpi di Insigne, Mertens e Osimhen.
Eppure, che il Napoli fosse vulnerabile Cosmi lo comprende già nella sciagurata prima frazione di gioco dei suoi, durante la quale comunque colleziona due contropiedi mortiferi. In uno Manolas propizia un gol di Simy quasi collocabile nella categoria “auto-gol”; nell’altro Meret mette le mani su quello che a quel punto sembra un tranquillo Sabato prepasquale in quel di Napoli.
2. Parentesi: il gol d’Insigne
Ormai il capitano ha raggiunto gradi e status quo. Dopo tante lamentele talvolta ingiustificate, il talento di Frattamaggiore ha la centralità nel progetto del Napoli tanto cercata e richiesta a società e allenatori. E Gattuso, che è anche una sua creatura, sta ricevendo regali in versione di Perle e Coralli.
Ieri, più che il gol, resta negli occhi lucidi dei tifosi partenopei lo schiaffo in sforbiciata volante che Lorenzo Insigne, dopo attacco andaluso alla linea difensiva, di esterno destro ha dato al pallone per servire l’accorrente Osimhen. Il nigeriano ha così potuto depositare a porta vuota il gol che porta la sifda Napoli-Crotone sul 2-0. Nelle more: ragguardevole la punizione di Mertens… forte e tagliente! Quanto basta per togliere tempo d’intervento a Cordaz, incolpevole portiere e bandiera storica del Crotone.
3. Napoli-Crotone, il secondo tempo
Cosmi entra nella ripresa con le idee chiare in testa. Sposta soldatino Molina a destra. Insierisce il più arcigno Pedro Pereira al posto dell’aitante Rispoli. Inoltre accomoda in panchina lo spento Ounas, che lascia il posto in attacco all’irrefrenabile Messias. A centrocampo viene aggiunto un centrocampista di presenza come Vulic.
Ecco che di fronte ad un Crotone molto più equilibrato rispetto a quello del Primo Tempo un Napoli anche appagato va in difficoltà. Gli squilibri del 1 tempo che non avevano preoccupato diventano lacune. Il Napoli perde sin dall’inizio del 2 tempo il controllo della gara. E gli azzurri quando non sono padroni del proprio destino tendono a perdere anche le certezze psicologiche acquisite.
Sono 25 i minuti di agonica sofferenza del Napoli. I partenopei soffrono il palleggio del Crotone e non mordono in avanti. Black out complessivo in cui i poco brillanti Manolas e Maksimovic giungono a consuzione. Il greco concede anche un secondo gol, quello del 3-2, spazzato via da Simy. Il serbo compie harakiri tecnico: scopre la palla che Messias rapina con destrezza e s’invola con una certa qual cattiveria a depositare in porta per l’impronosticabile 3-3 in rimonta del Crotone.
Che Maksimovic sia difensore ormai fuori dal progetto Napoli è cosa che lui stesso ribadisce ogni volta che indossa scarpini da calcio ormai da Dicembre. Che Manolas dipenda troppo dalla sua salute atletica, è fatto altrettanto noto: con Koulibaly il greco ha media gol subiti di 0.73 – proiezione su 38 partite di 27 gol subiti: media scudetto -. Manolas e KK hanno giocato 1107 minuti, pari a 12 partite. Il dubbio su Manolas non è tecnico ma fisico. Gioca troppo poco per garantire ciò che in coppia con il centrale senegalese può dare difensivamente al Napoli, ossia numeri da scudetto.
4. Ci pensa Giovanni Di Lorenzo
Napoli-Crotone sembra compromessa. Vulic ha l’opportunità del ribaltone definitivo. Spreca! Allora ci pensa un terzino che da bambino era soprannominato BatiGol, conosciuto da tutti come Giovanni Di Lorenzo. Il fin troppo sottovalutato Giovanni sfodera un marchio di fabbrica del suo repertorio… il gol! Rientra sul sinistro e trova l’angolino basso alla destra di Cordaz. 4-3, come con la Lazio in un Sabato prepasquale di tanti anni fa. All’epoca fu tripletta di Cavani a segnare delirio al San Paolo.
Poi l’ingresso poco dopo il gol di Zielinski: parità numerica a centrocampo ristabilità con colpevole ritardo e partita di nuovo nelle mani del Napoli, pertanto in ghiaccio. Elmas, inoltre, che si procura trafiletto cronachistico offrendo, già prima del quarto gol, gamba e sprint ad una mediana dilaniata dall’inconsistenza di Bakayoko progressivamente riacutizzatasi.
Casatiello e Pastiera sono salvi… ora finalmente deglutibili e digeribili. Buona Pasqua!
Massimo Scotto di Santolo
