AD10S Diego, il mondo piange e ricorda Maradona, divino poeta del calcio

Il 2020 si porta via anche Maradona. AD10S Diego, il calcio perde la sua divinità, il suo più alto poeta che ha reso questo sport magico esaltandone il racconto.

Difficile, quasi impossibile scrivere qualcosa e non risultare banale o retorico se si parla di Maradona. Di lui è stato già detto tutto, già tanto tempo prima che la sua anima volasse via. AD10S Diego ci lasci una serie di immagini e ricordi indelebili e solo con quelli vale la pena ricordarti… Raccontarti.

AD10S DIEGO, CI CONOSCEMMO AD ISCHIA

Era il 30 giugno 1984 mi trovavo in vacanza ad Ischia. Erano i tempi in cui le vacanze, per un bambino di 7 anni come me, duravano tre mesi e in quel giorno ricordo di aver conosciuto Maradona, il calcio e il Napoli. Era una tranquilla mattina d’estate e prima di andare in spiaggia c’era il rito del giornale e prima colazione. Si andava Fiat 500 blue con tettuccio/cappottina apribile, guidata da mio zio Alfonso, con lui eravamo io e mio fratello più piccolo di tre anni, io del 1975 e lui del 1978 e guardacaso si chiama Diego, nato qualche mese prima dell’esclusione del Pibe De Oro dai mondiali argentini. Menotti gli preferì Houseman nonostante Maradona divenne capocannoniere del campionato argentino con 22 reti.

Beh tornando a quella mattina, mio zio rientrò in auto urlando – <<è nostro, è nostro>> – e incominciò un tour dell’isola suonando il clacson e sventolando il giornale con la notiziao, come se avessimo già vinto uno scudetto. Tra gioia ed incredulità questo fu il mio primo approccio con Maradona, una festa come se già sapessimo cosa ci avrebbe regalato.

IL NAPOLI ALLA RADIO

Da quel giorno tanti ricordi, alcuni lucidi alcuni offuscati. Ricordo benissimo le partite alla radio le domeniche pomeriggio, la voce del mitico Antonio Fontana accompagnato da Guido Prestesimone.

Maradona, Maradona, Maradona e gooooooool stupendo Maradona”

Ricordo benissimo le preghiere durante le partite in cui non si sbloccava il risultato e arrivava un miracolo di Diego. La cavalcata scudetto che partì da una vittoria a Torino contro la Juventus. I bianconeri passarono in vantaggio nella ripresa con Laudrup, poi un Napoli ispirato da Diego andò in gol tre volte con Ferrario, Giordano e Volpecina, che giornata. Gli azzurri non battevano la Juve a Torino da oltre 30 anni.

LO SCUDETTO

Poi ne venne una più memorabile, quella del primo scudetto nella storia del Napoli, che senza te sarebbe stata ben diversa. Una storia che ha impiantato una nuova memoria in chi è cresciuto con i tuoi gol e i tuoi improvvisi colpi di scena. Una memoria fatta di luoghi indimenticabili. Ricordo benissimo dov’ero, quando segnasti il gol in tuffo di testa ed esultasti rotolandoti, nella pozzanghera di Marassi, quando finalmente tornasti dall’Argentina con la barba lunga dopo settimane di telenovela perché volevi andare via da Napoli direzione Marsiglia. Ricordo ogni stanza e ogni sensazione della storia che hai scritto dentro di me.

I MONDIALI

Ho tifato per te sempre, nel 1986 e anche durante la semifinale dei Mondiali 1990 al San Paolo contro l’Italia, fui quasi cacciato dalla casa del mio migliore amico in quella notte magica dove riuscisti a portare una mediocre Argentina in finale. Quelle lacrime, dopo il furto dell’Olimpico contro la Germania, le abbiamo piante insieme a te e hanno misurato l’immenso amore che ti sei saputo prendere e meritare con le tue magia, anche quelle senza maglia del Napoli

LE SQUALIFICHE

Ogni volta che i potenti del calcio ti punivano, anche perché sapevano approfittare di ogni tua innocente debolezza, chi ti ama non ti ha mai giudicato, anzi ti ha aspettato sempre e ha sudato con te mentre ti rimettevi in forma per il maledetto Mondiale 94 in USA. Ha esultato urlando insieme a te dopo quel gol contro la Grecia e ha pianto per la tua squalifica e durante quell’intervista a cuore aperto, rilasciata al mitico Gianni Minà.

NAPOLI ANCORA TI ASPETTA PER IL TERZO TRICOLORE

Un tifoso cresciuto con il tuo Napoli è ancora qui ad aspettarti che torni dalla squalifica infame del 1991, per regalarci un altro scudetto. Il terzo tricolore da cucire al petto. Chi ti ha amato ti vive sempre così, come il grande amore che ci ha lasciato e speriamo che ritorni. Perché tu sei andato via per tornare ancora, lo sappiamo che ti credi. Dovevi pur trovare il modo di tornare a Napoli per farci vincere, con quel corpo stanco e devastato non potevi farlo e hai scelto di essere entità anzi santità, perchè eternità già lo eri diventato. Hai studiato tutto alla perfezione, lo Stadio San Paolo si chiamerà Stadio Diego Armando Maradona e dall’Olimpo il terzo scudetto verrà dalla mano de D10S.

AD10S Pibe De Oro

SALVIO IMPARATO

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Una risposta a “AD10S Diego, il mondo piange e ricorda Maradona, divino poeta del calcio”

  1. Ricordi indelebili di una infanzia ormai andata ma sempre presente e che tu hai reso vividi ed attuali…il più bello…con papà e mamma in mezzo alla folla a festeggiare lo scudetto. Grazie Diego…il tuo ricordo con una maglietta a te attribuita mi da piacere e commozione indossando. E da oggi lo farò di più.

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